Poesia

Sono felice di avere partecipato anche a questa edizione

Pubblicata nella raccolta “Poesie sugli stivali” da un’idea di PAOLA ZAN

                                                                        

UNA VITA

A piedi nudi ho camminato dentro le lacrime

e freschi limpidi ruscelli distesi nei boschi,

altrove sul tenero muschio ho camminato

e sui pensieri per domani, ricordando ieri, dimentica.

Ho camminato sulla musica, sui tasti di una corda

infinita, cosmica, avvolgente, sulla pietra liscia

e su una stella consumata dal tempo,

sulle foglie di quercia, e sulla misura delle cose,

tutto nasce con la matematica,

sui colori bruciati dalle stagioni e dalle eclissi di sole,

sugli aghi di pino, sulla terra rossa come la luna viaggiatrice,

sulle  zolle d’agosto e gli oceani,

sui delfini e le felci umide e ombrose,

sul viaggio che facevo in sogno, sul volo delle rondini,

ho camminato sui tetti,

e precipitare e ancora e ancora sui prati di primavera,

sulle margherite e sui libri aperti sulle pagine dei ricordi,

sui tappeti e sul gelido marmo, di un castello reale.

Non avevo paura, sui tronchi ruvidi del gelso

salendo affamata di vita.

Aquile mi hanno accompagnato sulla cima,

astri di luce  seguivo tra le stelle,

nuotavo come fanno gli angeli e tendevo l’arco fanciullo,

come una sapiente antica.

Non avevo paura, sulla slitta che scivolava giù per il pendio

e insieme a lei precipitavo fino alla pianura.

C’era tanto cielo nel mio sguardo

e un’infinità di gesti limpidi come scrigni

e cristalli vivi, e campanelli dal suono Magico.

Ho visto un giorno un puledro fulvo e veloce

come le meteore nel cielo,

ho indossato stivali lucenti,

che mi abbagliavano come notti insonni,

come parabole del destino

metafora di neutrini infiniti,

sono salita come si sale su una stella

e sono volata via,

per i prati di un intricato futuro

colmo di gesti e violini ammiccanti,

Fenice fu la meta e ancora m’inoltro,

non più scesa.

CLARA BARTOLINI

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A GIULIANO MAURI

Ti sono grata

per aver realizzato un luogo dove onorare la natura

Un luogo le cui colonne sprofondano con le loro radici

nella madre terra

Un luogo dove i nostri occhi possono volgere senza limitazioni

lo sguardo verso il cielo come per volare

Grazie per aver vissuto la tua Arte senza perdere il filo

di una natura avvolgente

I tuoi intrecci hanno commosso, emozionato i nostri cuori.

 Il tuo sguardo ha saputo vedere lontano

 la dove la sacralità della natura può venire dimenticata.

Ci hai obbligati a pensare, a fermarci

a pregare che tutto questo non scompaia sotto il peso dell’avidità umana.

 Eccomi, mi inoltro commossa in questa cattedrale vibrante

 mi sento più viva, più vera, più ricca di futuro.

M’inchino a te, e ancora ringrazio il tuo cuore potente

e la tua profonda devozione

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DEDICATO

 A passi lenti m’inoltro come una timida cerva

rapita dai silenzi felpati delle piume tra i rami

 Rispondono le foglie con un soave brusio

come tanti scolari in fila ordinata,

sussurrano del mio vagabondare in cerca d’infinito

 Distendo le membra tra le verdi colonne

in procinto di prendere il volo

e dispiego l’anima come un lenzuolo al crepuscolo

in cerca di un rosseggiante disco

come per precipitare

 Del fluire m’inebrio e liquida mi abbandono

come una foglia che tra le verdi silvestri colonne

d’immensità felice senza più timore

se ne cade

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LA PORTA E’ OVUNQUE

I piedi, le mani, la pelle,

la corazza, l’aria, l’acqua, il volto, la folla, il profumo,

i passi e il volo, i colori e i riflessi, la trama e il segno,

la luce e l’ossessione.

Tracce, orme, ferite, punti e cuciture, un rammendo

che  non riporta l’opera qual’era, ma si ficca nella memoria

come uno stipite, una porta in attesa d’essere attraversata.

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Per guarire dai sette vizi capitali….

UNA PILLOLA AL GIORNO DI  

Poesia, leggi attentamente, ci sono informazioni importanti

Che cosa è a cosa serve, è il principio attivo che può salvare da ogni peccato e dolore.

Cosa bisogna sapere prima di prenderla, che non ha controindicazioni.

Avvertenze e precauzioni, rivolgersi alla propria anima per  definire la quantità.

Altri medicinali e la poesia, non si sono riscontrati casi di intolleranza ma casi in cui si sono potute diminuire le altre medicine.

Con cibi e bevande, le proprie preferenze in materia faranno fede e ne aumenteranno l’effetto.

Come e quando prenderla, seguire alla bisogna il proprio ritmo circadiano

Durata del trattamento, lungo tutta l’esistenza, sopratutto nei momenti peggiori.

Se dimentica di prenderla, tranquilli, razione doppia il giorno dopo.

Possibili effetti indesiderati, non poterne più fare a meno.

Mezzo per procurarsela, non proibito dalla legge né perseguito per effetti indesiderati dannosi.

Altre informazioni, in tutti gli stati è temuta, in alcuni bandita e si può farne uso solo in privato.

Effetti collaterali molto frequenti, dona la libertà.

Effetti collaterali rari, paura della libertà

Consigli per l’uso, quando siete infelici per la perdita di qualcuno,

quando dovete abbandonare la vostra amata casa,

quando siete feriti nel corpo o nell’anima

e in tutti i casi nei quali credete che la vita non vi sorrida.

Produttore da un’idea soprannaturale prodotta dall’uomo per l’uomo.

Facendone uso da quando ero molto giovane, avendo goduto dell’effetto terapeutico,

per non dire salvifico, (mi ha permesso di sopravvivere e col tempo di vivere a pieno),

mi permetto di suggerire questa consolazione.

Per ogni pensiero, peccato, malattia, prescrizione giornaliera:

una pillola enorme di poesia.

Do l’esempio, non mi tiro indietro, ne prendo una manciata ben scelta e via…

Voglio vestirmi di poesia e lasciarla fluire,

come indossando un vestito d’organza

tagliato in sbieco che accarezzi la pelle, la avvolgo sinuosa

e svolazzi con una cintura lunga come l’infinito, voglio cullarla,

portarla a spasso, regalarla ai vicini,

ai nemici col broncio, agli amici dimenticati, ai malati

senza speranza per offrirgli una luce, alle sguattere

per sperare in un futuro migliore, agli ergastolani

per fargli sapere che li ho perdonati, ai finanzieri perché

sappiano  della libertà,

ai Re perché non corrano verso l’impiccagione,

ai pazzi  perché so che mi capiranno,

ai bottegai perché aprano il loro cassetto,

ai contadini per seminare parole d’amore,

alle rondini perché la portino nel deserto, alle cicogne

perché giunga al Nord nella neve, alle oche dell’Imalaia

perché volino sopra gli aeroplani che sorvolano la terra,

ai pescatori nelle notti solitarie, ai bambini che imparano a parlare,

all’aquila perché la getti sul creato, ai poveri perché si sentano ricchi,

ai ricchi perché provino emozioni,

ai sacerdoti perché capiscano la religione del cuore,

ai blasfemi perché non ne vale la pena.

Agli atei perché credano in qualche cosa

ai fisici perché imparino a dubitare,

agli astronauti perché non serve un razzo per andare lontano,

agli obesi perché si sentano leggeri,

ai depressi perché non si sentano soli,

ai ladri perché i sentimenti non si possono rubare,

ai musicisti per farne canzoni,

alle casalinghe per non pensare alla polvere,

ai dottori come cura prediletta,

agli avvocati per portarla nei tribunali.

ai giocatori d’azzardo perché il rischio è maggiore,

ai vincitori perché è meglio di una medaglia,

ai perdenti ,vera consolazione,

alle monache perché avvicina a Dio,

alle fanciulle per sognare l’amore,

ai principi mancati per tornare ranocchi e con un bacio cambiare pelle,

ai funamboli per non perdere l’equilibrio,

ai bancari per smettere di contare,

ai professori per scendere dalla cattedra,

agli spazzini per la pulizia del cuore,

ai burocrati per farli vergognare,

ai politici perché si sentano inutili,

ai mafiosi perché sappiano cos’è la vita alla luce del sole,

agli alpinisti perché è stare sulla cima,

ai santi per essere umani,

ai forti per capire la debolezza,

ai paurosi per farsi coraggio, a chi è al buio per portare la luce,

a chi vive di rimorsi per essere consolato,

ai tappezzieri per tessere una tela nuova,

ai muratori per costruire una vera casa, agli idraulici perché tutto possa fluire,

agli elettricisti per illuminare davvero,

agli assicuratori perché è la polizza più sicura,

agli automobilisti perché non c’è fretta di arrivare,

ai camminatori perché è un’ottima compagnia, alle vedove perché è il più bel ricordo,

ai giovani per studiare con passione,

Ai vigili perché la divisa non è tutto.

alle prostitute perché si possano salvare

Ai demoni per farli fuggire, agli angeli per farli ritornare,

a tutto l’Universo perché continui a vibrare

Lo dico qui davanti a testimoni, senza tema di smentita

perché l’ho provato sulla mia pelle, molte volte nella vita,

anzi, sempre, anche nei giorni più bui, si la poesia ottima terapia

che ci permette alla bisogna, di stare sulla Terra o volare via.